
Cisternino
Affacciato sulla Valle d’Itria, nella cosiddetta Murgia dei Trulli, Cisternino dista 46 chilometri da Brindisi, poco lontano dal litorale adriatico.
La torre di Porta Grande o normanno-sveva, sulla cui sommità svetta la statua di San Nicola, costituiva l’ingresso principale ad uno dei Borghi più belli d’Italia.
Nel centro storico è possibile ammirare le dimore storiche, dal palazzo del Governatore, bellissimo esempio del barocco in Puglia, al cinquecentesco palazzo vescovile, da Palazzo Amati a Palazzo Lagravinese, fino a Palazzo Ricci-Capece con la Torre del Vento.
Più avanti spunta il convento dei monaci Cappuccini con la chiesa di Sant’Antonio, la Chiesa di San Quirico e la Matrice dedicata a San Nicola di Patara, costruita nel XIV secolo su una chiesa paleocristiana.
Il lunedì di Pasqua, la popolazione si reca al Santuario della Madonna d’Ibernia, sito archeologico con reperti romani e medioevali, portando con sé “u chrruchl”, un dolce dal valore propiziatorio a forma di borsetta con due uova sode per gli uomini e a forma di bambola con un uovo nel grembo per le donne.

Locorotondo
Locorotondo è arroccata su un altopiano nell’area sud-orientale delle Murge dei Trulli, nel cuore della Valle d’Itria, a meno di 10 km da Alberobello.
Il nome Locorotondo indica la caratteristica forma circolare del centro antico del paese, sorto attorno all’anno mille, costituito da un insieme di casupole che gli agricoltori edificarono sulla sommità del colle.
Riconosciuto Bandiera Arancione dal Touring Club per l’armonia delle forme e la fruibilità del centro storico, il cuore antico di Locorotondo è un monumento unico che esercita suggestione e fascino, con le sue casupole candide, le viuzze lastricate, eleganti portali e balconi fioriti. Insieme ai trulli, tipiche dell’abitato di Locorotondo sono le cosiddette “cummerse”, piccole case dalla forma geometrica regolare e dal tetto spiovente, imbiancate a calce, oggi ristrutturate e proposte ai turisti come originale struttura ricettiva, disseminate nell’intero centro storico, uno dei primi alberghi diffusi della zona.
Tra la distesa di case bianche del centro storico, completamente bianco, svettano i campanili delle tante chiese, tra cui la Chiesa dell’Addolorata, dello Spirito Santo, di San Nicola, di San Rocco e della Madonna della Catena. All’interno della Chiesa di Santa Maria della Greca è conservato un polittico rinascimentale intitolato alla Madonna delle Rose e il gruppo scultoreo di San Giorgio a cavallo.
La strada del vino che attraversa la Valle d’Itria tocca anche Locorotondo, patria di un ottimo vino bianco Dop.

Martina Franca
Situata sulle colline orientali della Murgia a uguale distanza dallo Ionio e dall’Adriatico. La cittadina, una delle più popolose della provincia tarantina, è un crogiolo di storia e arte.
Martina Franca deve il suo nome in parte alla devozione per San Martino, che salvò i suoi abitanti dalle invasioni nemiche, e in parte ai tempi in cui Filippo d’Angiò offriva ai propri abitanti franchigie sul pagamento delle tasse.
Ad impreziosire il centro storico sono le caratteristiche casette bianche che si sviluppano in verticale e si dipanano in stradine tortuose, e il barocco sontuoso di Palazzo Ducale, Palazzo Martucci, Palazzo dell’Università, Palazzo Motolese, Palazzo Maggi, Palazzo Ancona e, sempre all’interno della cinta muraria medievale, la pregiata Basilica di San Martino che custodisce le sculture di Stefano da Putignano e Giuseppe Sammartino.
Per scoprire invece la sua anima semplice e rurale bisogna intraprendere le vie della campagna dove spuntano ancora i caratteristici trulli e le coltivazioni incorniciate dai muretti a secco.

Fasano
Al confine tra il Salento e la Terra di Bari, Fasano dista 56 km da Brindisi, poco lontano dal mare Adriatico e dal Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo.
Il centro storico è caratterizzato da viuzze, pareti bianche, archi e piccole piazze. Le antiche mura custodiscono ancora il Torrione delle Fogge, un tempo uno degli accessi alla città.
Nelle vicinanze di Fasano da non perdere sono gli scavi archeologici di Egnazia e lo Zoosafari, il più grande parco faunistico d’Italia. Da ammirare è il dolmen di Montalbano ancora intatto e risalente probabilmente all’Età del Bronzo, intorno al 2000-1500 a.C.
Lungo la superstrada 16, a ridosso di una lama nei pressi di una masseria, sorge il Tempietto di Seppanibbale databile al IX secolo realizzato con grossi blocchi di pietra locale. All’interno custodisce un notevole ciclo di affreschi di epoca longobarda.
Tutte da visitare sono anche le masserie, molte delle quali trasformate in accoglienti agriturismo e in lussuosi resort. La Masseria Sant’Angelo de’ Graecis offre l’opportunità di immergersi nella storia della terra di Fasano grazie al Museo dell’olio d’oliva. Salendo sulla selva, si può godere della frescura all’ombra di lecci, querce e castagni.